Il Presidente Quici ha sottolineato gli scarsi risultati ottenuti nella bozza di legge di Bilancio: «Senza una visione del futuro del SSN le risorse non saranno mai sufficienti, soprattutto se si considera che le Regioni non utilizzano interamente i fondi o li destinano per finalità diverse da quelle previste»
Roma, 27 novembre 2024 – La Federazione CIMO-FESMED ha partecipato, questa mattina, all’incontro organizzato dal Ministro della Salute Orazio Schillaci con le organizzazioni sindacali che rappresentano il personale sanitario.
Il Presidente Guido Quici ha sottolineato gli scarsi risultati ottenuti nella bozza di legge di Bilancio: l’abolizione del tetto alla spesa per il personale è del tutto assente, così come risultano non pervenuti il piano straordinario di assunzioni e la defiscalizzazione dell’indennità di specificità medica, mentre le risorse da destinare al Fondo sanitario nazionale sono diluite in più anni, come se la crisi della sanità pubblica potesse essere risolta a rate.
È stata anche evidenziata la carenza di una visione generale del futuro del Servizio sanitario nazionale, senza la quale le risorse stanziate non saranno mai sufficienti, soprattutto se si considera che le Regioni non utilizzano interamente i fondi che hanno a disposizione o li destinano per finalità diverse da quelle previste. A tal proposito, la Federazione CIMO-FESMED vorrebbe conoscere i risultati del tavolo di lavoro sulla riforma della rete ospedaliera e della sanità territoriale (DM 70 e DM 77), a cui sedevano anche i sindacati ma di cui non si hanno più tracce.
Quici ha inoltre richiesto l’emanazione dell’atto di indirizzo necessario ad avviare la trattativa per il rinnovo del contratto dei dirigenti medici 2022-2024 e lo sblocco della contrattazione per i medici dipendenti delle strutture sanitarie private accreditate afferenti all’AIOP, che attendono da quasi 20 anni il nuovo CCNL e che hanno proclamato uno sciopero nazionale per il prossimo 4 dicembre.
«Chiediamo al Ministro Schillaci di farsi portavoce del nostro disagio presso il Ministero dell’Economia e delle Regioni. Noi assicuriamo il nostro contributo rappresentando le criticità e le necessità che ci segnalano medici da tutta Italia, ma pretendiamo di essere ascoltati e non presi in giro».